«Capita di vivere per secoli senza sapere niente… Poi, all’improvviso, un ometto con i denti rotti ti trascina in un mondo sconcertante, che non conosci: quello dove vivi da sempre».
Fra tutti i libri scritti da Marco Presta questo, senza ombra di dubbio, resta sul podio dei miei preferiti.
Pur essendo un romanzo comico, poggia su una trama che invece fa riflettere su come va il mondo e il meccanismo dei rapporti umani (ma anche vegetali 🙂 ) e così anche se è passato del tempo da quando l’ho letto per la prima volta, mi tornano spesso alla mente certe scene che Marco Presta, in questo Suo romanzo d’esordio, ha descritto con una vividezza straordinaria.
Lo consiglio fortemente e come me, forse, non potrete fare a meno di affezionarvi a Granchio, il coprotagonista. Le sue battute e il suo modo di affrontare la vita (e i suv!) vi strapperanno una risata e vi lasceranno con un sorriso.
Eppoi c’è Giovanni, il protagonista, un personaggio “scomodo”, che provoca cambiamenti straordinari dovunque vada, grazie a una qualità fuori dal comune. Scoprirete voi quale, non intendo spoilerare, ma proprio questa sua particolarità dà senso all’intera storia, al suo primo e secondo Preludio, nonché al finale…